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Notturni e canzoni da stanza (con Giuseppe San​ò​)

by Alessandro "Lello" Ansani & Giuseppe Sanò

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1.
Questa di Marinella è la storia vera che scivolò nel fiume a primavera ma il vento che la vide così bella dal fiume la portò sopra a una stella sola senza il ricordo di un dolore vivevi senza il sogno di un amore ma un re senza corona e senza scorta bussò tre volte un giorno alla tua porta bianco come la luna il suo cappello come l'amore rosso il suo mantello tu lo seguisti senza una ragione come un ragazzo segue l'aquilone e c'era il sole e avevi gli occhi belli lui ti baciò le labbra ed i capelli c'era la luna e avevi gli occhi stanchi lui pose le sue mani sui tuoi fianchi furono baci furono sorrisi poi furono soltanto i fiordalisi che videro con gli occhi delle stelle fremere al vento e ai baci la tua pelle dicono poi che mentre ritornavi nel fiume chissà come scivolavi e lui che non ti volle creder morta bussò cent'anni ancora alla tua porta questa è la tua canzone Marinella che sei volata in cielo su una stella e come tutte le più belle cose vivesti solo un giorno , come le rose e come tutte le più belle cose vivesti solo un giorno come le rose.
2.
E l'acqua si riempie di schiuma il cielo di fumi la chimica lebbra distrugge la vita nei fiumi uccelli che volano a stento malati di morte il freddo interesse alla vita ha sbarrato le porte un'isola intera ha trovato nel mare una tomba il falso progresso ha voluto provare una bomba poi pioggia che toglie la sete alla terra che è vita invece le porta la morte perché è radioattiva Eppure il vento soffia ancora spruzza l'acqua alle navi sulla prora e sussurra canzoni tra le foglie bacia i fiori li bacia e non li coglie Un giorno il denaro ha scoperto la guerra mondiale ha dato il suo putrido segno all'istinto bestiale ha ucciso, bruciato, distrutto in un triste rosario e tutta la terra si è avvolta di un nero sudario e presto la chiave nascosta di nuovi segreti così copriranno di fango persino i pianeti vorranno inquinare le stelle la guerra tra i soli i crimini contro la vita li chiamano errori Eppure il vento soffia ancora spruzza l'acqua alle navi sulla prora e sussurra canzoni tra le foglie bacia i fiori li bacia e non li coglie eppure sfiora le campagne accarezza sui fianchi le montagne e scompiglia le donne fra i capelli corre a gara in volo con gli uccelli Eppure il vento soffia ancora!!!
3.
Quel giorno fuori dalla chiesa la folla fuggì via veloce e il prete bagnato dalla pioggia baciava con le labbra la sua croce. Invitava tutti quanti ad entrare che quello era posto dove stare, ma io sputai in terra e tirai avanti senza fede né morti né santi, ma il corpo di … Tequila e sale Tequila e sale. Ma poi in un attimo mi dissi: “Cosa me ne vado a fare? Lì c’è un prete che ha bisogno d’aiuto non lo posso proprio abbandonare …” E d’altro canto lui mi vide guardare la chiesa, le scale e l’altare e poi con aria triste mi disse: “Entra qui, c’è anche posto per te, ma senza … Tequila né sale, tequila e sale”.
4.
5.
Mio padre ha tre nomi in questa vita mio padre che alza la mano sfinita mio padre distratto in fotografia mio padre sereno che se ne va via Mio padre ha tre nomi ognuno diverso mio padre che infondo è sempre lo stesso mio padre colpito nel punto sbagliato mio padre deriso, amato ed odiato mio padre ha tre nomi scolpiti nel tempo mio padre che adesso rimane nel vento mio padre che viaggia in mezzo al ricordo mio padre speciale, mio padre testardo mio padre che ha visto la terra tremare mio padre che ha visto un amore finire mio padre in panchina come riserva mio padre in ginocchio, il naso nell'erba Mio padre ha tre nomi. mio padre ha tre nomi e vestiti sbagliati mio padre disperso nei sogni mancati mio padre distrutto dai fumi dell'Ilva mio padre sorride, mia madre è incinta mio padre ha tre nomi e la voglia di uscire mio padre che ha visto un padre partire mio padre e due figlie da mantenere mio padre che scalcia, che vuole vedere mio padre che ha visto sua moglie morire mio padre che ha visto un figlio soffrire in un ospedale in una paura senza speranza e senza una cura mio padre che sente questo pensiero mio padre che vive e respira davvero mio padre mi guarda e mi tiene vicino mio padre felice e il suo bicchiere di vino mio padre ha tre nomi mio padre ha tre nomi in ogni mattone mio padre che adesso ripassa il colore mio padre e il suo viaggio verso più niente mio padre e il suo viaggio in questa canzone
6.
Vidi distratto il cielo farsi stanco e con lui le mie gambe, intanto arranco … … col fiato perduto per strada, perduto da tanto. Vidi qualcosa che sembrava una via, tra le tende del fumoso locale … di periferia lui era lì, le sue dita ingiallite e quelle dell’oste (lai lai lai lai lai lai) Mosaico di colori scuri, nel sollevare la caraffa di vino rosso e il resto da mangiare, scendeva lento il sangue di cristo nel bagnare le labbra, scivola lento il nettare dolce nel bagnare le sue e … (lai lai lai lai lai lai) Sempre lui col suo fare … col suo fare strano s’accasciò accanto, tendendomi la mano, chiedendo d’andare avanti per ore mai sobrio di sé … Schiacciato dal sonno, ai bordi del letto lo vidi battersi un grosso pugno, un grosso pugno sul petto l’avrei rivisto domai ancora a terra, l’avrei rivisto domani ancora stanco … (lai lai lai lai lai lai)
7.
Marina distratta che guardi alla spiaggia alle vie del paese che s’incrociano tutte nella piazza giù in centro, vestita e datata tra barbieri e botteghe e una fontana invecchiata Marina che leggi i tuoi libri in giardino riposati gli occhi, riposa le vene allarga le acque ai pesci, ai gabbiani confondi la spuma, allunga le mani (…) Marina che guardi nei libri di Cechov Marina che guardi, nei sogni, la vita! Marina che danzi a ritmo di tempo la pioggia ti bagna, ti bagna le chiese da anni arroccate nel loro buon dio che adesso, lo sai, non è più il mio Marina che vedi le barche nel porto lontane ormeggiate, lontane dal mondo che sanno partire e sanno tornare ai loro ricordi dispersi nel mare Marina che studi sui libri di Svevo Marina che guardi la terra, la riva! Marina che stai ai piedi dei monti da qui che hai imparato a mettere al mondo, vecchi e felici che giocano a carte nel castello su in alto, distrutto un po’ in parte La guardia rimane sempre più alta La guardia rimane sempre più alta Marina rimasta sull’ultimo scoglio ecco il tramonto nel cielo di fuoco, l’aria che preme sussulta le vele l’occhio di sangue si tuffa e va giù Marina che vivi le poesie di Verlaine Marina che adesso mi guardi da lì Marina ti vedo ancora al gazebo a litigare con tanti per gli occhi d’estate ridarli di nuovo, indietro gli abbracci donati a figli e nipoti.
8.
9.

about

ALE
Io e Giuseppe siamo amici non da tantissimo, eppure si potrebbe dire che siamo amici da sempre. Abbiamo sempre abitato vicini, perfino nella nostra Cosenza universitaria siamo stati insieme, senza sapere che eravamo a pochi metri di distanza; siamo stati colleghi, e quasi non lo sapevamo.
Ma soprattutto siamo stati fratelli di musica, di suono, di racconti e di storie tristi e meravigliose. Non è un mistero che io sia fiero di conoscerlo, fiero e onorato di aver calcato più palcoscenici con lui accanto, con la sua voglia di dire, di raccontare, con le sue paure e tutto ciò che i veri artisti si portano appresso.
Nel corso di questa amicizia abbiamo suonato molti pezzi insieme, alcuni suoi, alcune cover. Le abbiamo registrate senza mai prenderci troppo sul serio, sempre live, insieme, niente tracce separate, sempre "buona la prima"; prima di ogni registrazione non abbiamo mai provato ogni brano più di due o tre volte, e magari nemmeno fino alla fine. Niente taglia e cuci, niente perfezionismi; noi siamo così, la perfezione non ci appartiene, e la ripudiamo (anche) per questo.

GIU
Notturni e canzoni da stanza è un incontro musicale aperto. Un processo di formazione costruito sull’ascolto, sugli arrangiamenti al volo, sullo scambio di idee e, immancabilmente, su una salda amicizia. Perché notturni? Semplicemente per il fatto di avere una tendenza alla creatività nelle tarde ore serali. Quando il mondo va a dormire si riscopre quel sopito sentimento contrastante, simile a un’inversione di marcia, che porta alla gioia di far musica, bere vino e sgranocchiare qualche patatina. Perché canzoni da stanza? Ancor più semplice del significato di “notturni”. La riproposizione di brani storici, le novità e le diverse sfaccettature che l’album propone, le registrazioni stesse dei brani (unplugged e più elaborati) nascono e, se così si può dire, “muoiono” all’interno di una stanza. La stanza ispira e rende liberi ponendo allo stesso tempo dei limiti. Arrangiarsi nella trappola di quei limiti può essere più costruttivo di una registrazione a più alti livelli. Invitandovi all’ascolto passo a una breve descrizione dei testi.

credits

released January 11, 2015

Per alcuni brani dobbiamo ringraziare l'amico Giorgio Condello, che non solo ha curato tutte le fasi dalla registrazione al mastering, ma ci ha anche viziati a suon di carbonara, caffè e ammazzacaffè di ogni genere.
Un ringraziamento va anche ai nostri vicini di casa, che hanno sopportato le nostre suonate/registrazioni alle 4 del mattino.

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about

Alessandro "Lello" Ansani Jyväskylä, Finland

32 years-old; guitar was my first instrument, then I started to play drums and finally I became a weirdo who loves to play piano, croak with his voice, plays the melodica, bass and other instruments.
I love soundtracks.

Genres I like the most: songwriting, jazz, prog, rock, funk, OSTs
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